Costruire un'Italia startup friendly

Adozione, Fase 2, Global Entrepreneurship Congress : ricette a confronto per arrivare pronti all'appuntamento di Expo 2015. Firpo: in un mese pronta la piattaforma per la «startup visa», il visto facilitato per gli startupper che vogliono fare impresa nel nostro Paese

di Luca Barbieri

shadow

Arrivare all'appuntamento di Expo 2015 con un Paese «startup friendly», per attrarre i talenti che verranno e rilanciare il Paese. Questo il messaggio lanciato da Riccardo Donadon, presidente di Italia Startup, agli Stati Generali delle startup convocato dalla sua associazione a Milano. Sul «come», dall'adozione all'incubazione, si sono confrontati alcuni tra i principali attori dell'ecosistema startup. Per il governo, a fare il punto della situazione lanciando l'imminente Fase 2, Stefano Firpo, capo segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico che ha annunciato l'imminente lancio della «startup visa»

Donadon: «Attrarre talenti»

«Rispetto al 2005, la consapevolezza nei giovani di oggi è cresciuta - ha spiegato Riccardo Donadon -. Si respira più entusiasmo nel provare a essere imprenditori: bisogna creare nuovi modelli, esempi per la generazione che sta uscendo dalle

Finalmente le startup non sono più un mondo a sé stante

scuole. Le startup non sono più un mondo a sé stante, ora bisogna indirizzare i territori e fare in modo che assumano una focalizzazione precisa. L'Expo 2015 è un'occasione imperdibile per dimostrare che siamo una nazione startup friendly, che sappiamo ancora attrarre talenti e trattenerli»

Fase 2

Stefano Firpo
Stefano Firpo

In assenza del ministro dello sviluppo economico (Federica Guidi ha fatto avere un messaggio con la quale si dice certa che «possiamo costruire una via italiana per le startup»), Stefano Firpo ha fatto il punto sullo stato dell'arte sulla legislazione introdotta con il Decreto Sviluppo dall'allora ministro Passera. Ed è la persona giusta visto che si occupa della materia da tre governi, un record. «La fase 1 - ha riassunto il dirigente del Mise - è praticamente conclusa: manca solo l'ultimo passaggio dell'ultimo provvedimento attuativo che renderà efficaci le agevolazioni per gli investimenti in startup. Un lavoro molto soddisfacente, tuttavia serve ancora tanta informazione».

La Fase 1 è chiusa ma voglio vedere più numeri: serve ancora informazione

Agevolazioni e opportunità, secondo Firpo sono ancora in gran parte misconosciute dagli attori dell'ecosistema. «Voglio vedere più numeri, ne vedo ancora troppo pochi. Non è sfruttato il pieno potenziale dell'apparato che abbiamo messo in campo, ad esempio tutto il supporto all'internazionalizzazione». Anche perché, rivendica Firpo: «Questa non è una nicchia: non è una policy per fare una figata pazzesca per quattro smanettoni. Questa è politica industriale selettiva e innovativa». A riguarda della fase 2 Firpo ha posto l'attenzione sulla necessità di uscire dal recinto anche ministeriale, contaminare tutti gli ambiti e fare alleanze sul reperimento di fondi europei. Per quanto riguarda l'attrazione dei talenti è in dirittura di arrivo, in un mese, la «startup visa», il visto per gli startupper, che «taglia tutta la complessità burocratica per chi vuole fondare una startup in Italia. Sarà chi rappresenta l'ecosistema a erogare il visto, con una modalità simile a quella dei business angel. Nel giro di un mese ci sarà una piattaforma informatica che disintermedia tutto il sistema dei visti».

shadow carousel
Gli stati generali delle startup a Milano

Manifattura e adozione

Alberto Baban, presidente della piccola industria di Confindustria, ha portato l'attenzione sulla necessità di mettere in relazione il tessuto industriale esistente con il mondo delle startup: «Non ha senso provare a copiare il sistema americano. Il nostro tessuto industriale è fatto di tremila grandi aziende, tre milioni e mezzo di microimprese e di 250mila piccole e medie. Sono questi ultimi 250mila imprenditori quelli pronti ad accogliere le startup». La proposta di Baban, sul modello confindustriale di Adottup, è quello di creare «una forma di accelerazione mentale che crei una convenienza win-win nel rapporto tra imprenditore e startupper. E' il tipico caso in cui 1+1 fa 3».

Ora tutti a Mosca

L'incontro di Milano precede di pochi giorni il Global Entrepreneurship Congress 2014 (Mosca, 17-20 marzo), appuntamento organizzato, tra gli altri, dalla Fondazione Kauffman che si configura come la principale vetrina per tutto l'ecosistema internazionale delle Startup e che sarà replicato nel 2015 a Milano a pochi mesi dall’Expo nel marzo del 2015. Un appuntamento cui incubatori, parchi scientifici e tecnologici, e anche investitori vogliono arrivare pronti. Secondo l’Osservatorio sulle startup hi-tech degli Osservatori ICT del Politecnico di Milano e di Italia Startup ci sono oltre 200 milioni di euro di capitali di rischio da investitori istituzionali per le startup. Ora si tratta di spenderli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ti potrebbero interessare anche articoli correlati
[an error occurred while processing this directive]